Un paio di mesi fa abbiamo pubblicato un articolo sull’andamento delle presenze nella Regione Veneto nei primi 8 mesi del 2011.
Sulla base dell’aggiornamento che include Settembre, pare che il caldo di fine estate sia stato molto gradito dai turisti che hanno deciso di soggiornare in Veneto per godersi gli ultimi giorni dell’estate con una vacanza al mare o all’insegna dell’arte e dell’enogastronomia portando il totale dei pernottamenti registrati nelle strutture ricettive nei primi nove mesi dell’anno 2011, a 57.382.178, confermandola come maggiore regione turistica d’Italia.
“Certo, i risultati economici si misurano sul fatturato – ha commentato l’assessore al turismo Marino Finozzi – ma il fatto che il numero di posti
disponibili nelle strutture ricettive del Veneto sia stato occupato molto più dello scorso anno (siamo sull’ordine dei 2,3 milioni di presenze in più
rispetto allo stesso periodo del 2010) è sicuramente un fatto molto positivo, specie in un periodo di crisi economica molto pesante per tutti, in Europa e nel Mondo.
E’ in ogni caso una performance sicuramente confortante anche sotto il profilo economico, che dà ragione della politica di promozione e valorizzazione attivata dal sistema turistico veneto con il supporto regionale.
I numeri sono stati ottenuti senza svendere la nostra proposta, ma offrendola in maniera sempre più competitiva, sia sul piano della concorrenza interna, dove siamo ancora una volta senza rivali pur con risorse pubbliche davvero risicate, sia nei confronti di una sempre più variegata e agguerrita offerta straniera a livello mondiale”.
Oltre il 60 per cento delle presenze sono state registrate da ospiti provenienti dall’estero, con quasi 36 milioni di pernottamenti contro 21.425.794 di
italiani, le cui presenze sono diminuite anche se di pochissimo.
Gli arrivi, ovvero il numero di persone che hanno soggiornato in Veneto almeno una notte, sono aumentati tra gennaio e settembre di oltre un milione di unità, raggiungendo i 13.464.229.
Il numero degli stranieri è stato di 8.701.548 unità, pari a circa il 65 per cento del totale, mentre gli italiani si attestano a quota 4.762.791.
“Le cifre e le differenze percentuali tra arrivi e presenze – ha aggiunto Finozzi – ci indicano una contrazione della lunghezza delle vacanze fatte dagli italiani, presumibilmente come effetto della crisi, accorciate ormai a meno di 4 giorni e mezzo di media”.
Importante la conferma dell’apprezzamento da parte dei turisti tedeschi al primo posto, con 12.926.836 pernottamenti (+ 7 per cento), generati da 2.125.362 arrivi (+8,4 per cento).
“I tedeschi – ha fatto notare Finozzi, rappresentano da soli il 36 per cento delle presenze turistiche straniere e oltre il 22,5 per cento delle presenze
totali registrate in Veneto, dove un pernottamento ogni 4 è dunque generato da cittadini della Germania.”
Nella graduatoria delle presenze, seguono i turisti provenienti da Austria con 3.351.221 pernottamenti (+ 5,2 per cento); Olanda (2.820.947 pernottamenti (+4,5 per cento); Francia con 1.680.813 pernottamenti (+6,8 per cento); Regno Unito con 1.586.846 pernottamenti (+ 2,3 per cento); Svizzera e Liechtenstein (1.346.740 pernottamenti, +7,5 per ceni); USA (1.272.357 presenze, + 13,4 per cento); Danimarca (1.215.757 pernottamenti, – 6,6 per cento); Spagna (707.183 pernottamenti, + 6,6 per cento).
Il numero di presenze dalla Russia è cresciuto del 34,4 per cento, per un totale di 638.719 pernottamenti; quello dei cinesi del 50,7 per cento (400.991 pernottamenti) e quello degli ospiti provenienti dal centro e sud America del 33,5 per cento (603.953 pernottamenti).
“Le spiagge si confermano la meta più gradita – ha aggiunto ancora Finozzi – con 26.108.267 presenze (il 45,5 per cento del totale veneto), ma i segmenti d’offerta che registrano la crescita più alta sono le città d’arte, dove l’aumento percentuale dei pernottamenti è dell’11,2 per cento per un totale di 14.080.449 presenze.
In crescita (del 4,1 per cento) anche il Lago di Garda, mentre cala dell 1,2 per cento la montagna e si mostra sostanzialmente stabile l’offerta termale (_ 0,2 per cento)”.
Riguardo alla qualità dei servizi, aumentano del 11,4% gli ospiti degli alberghi a 4 stelle, del 11,9% quelli di lusso, mentre le strutture ricettive di 1
o 2 stelle aumentano solo del 1%.