Si è parlato e scritto tanto quest’anno sulla tassa di soggiorno e ci sono state città in Italia che hanno accolto positivamente la novità (anche se in Italia non è proprio una novità visto che era in vigore fino al 1985, anno in cui fu abolita) ed altre totalmente contrarie.
Poichè la legge prevede l’applicazione a discrezione dei Comuni e con varie modalità/tariffe, questo ha creato una situazione disomogenea non solo in Italia ma anche a livello regionale e provinciale.
Nella Provincia di Venezia, dal 24 Agosto 2011 la città di Venezia ha deciso di far pagare la tassa di soggiorno.
In questo momento, è una tassa che non riguarda i turisti in vacanza a Bibione e speriamo non li riguarderà mai, ma vista la vicinanza a Venezia ed il fatto che a volte i turisti in vacanza a Bibione, specie quelli che arrivano da lontano, decidono di passare qualche notte a Venezia prima di rientrare a casa, ci sembra utile riportarne le tariffe e modalità di applicazione anche su questo sito dedicato alla località di Bibione.
L’imposta di soggiorno per i turisti che pernottano nel territorio comunale di Venezia è determinata per persona e pernottamento fino a un massimo di cinque pernottamenti consecutivi (l’imposta, cioè, non è più dovuta a partire dal sesto giorno di permanenza in città). Il provvedimento non riguarda i residenti del Comune di Venezia.
Le aliquote variano in base alla stagionalità (ci sono cioè due quote, diverse per alta e bassa stagione), all’ubicazione della struttura ricettiva (Venezia centro storico, Isole, Terraferma) e in base alla categoria e alla tipologia della struttura ricettiva (si distingue tra strutture alberghiere, extralberghiere e all’aperto, ossia villaggi turistici e campeggi).
Rispetto all’importo pieno dell’imposta, è infatti prevista una serie di riduzioni che va dal 30 al 50 per cento in base all’ubicazione della struttura (30 per cento nelle isole della laguna, 40 per cento in Terraferma) e al periodo di bassa stagione (50 per cento).
Inoltre, pagano metà prezzo i ragazzi di età compresa fra i 10 e i 16 anni, mentre l’imposta non si applica per i bambini al di sotto dei 10 anni.
I bambini non sono però gli unici a godere dell’esenzione: questa riguarderà anche chi pernotta negli Ostelli della Gioventù o in altre strutture di proprietà dell’Amministrazione comunale e tutti coloro che assistono degenti ricoverati nelle strutture sanitarie territoriali.
Esentati anche gli autisti dei pullmann, gli accompagnatori turistici di gruppi di almeno 25 partecipanti e volontari o appartenenti alle forze dell’ordine che offrano il proprio servizio in città in occasione di eventi o per esigenze di servizio.
Il calcolo dell’imposta nel caso di riduzioni tra loro cumulabili viene effettuato applicando successivamente ciascuna percentuale di riduzione.
La decisione dell’Amministrazione veneziana segue l’approvazione da parte del Governo, il 14 marzo scorso, del Decreto legislativo n. 23 che detta “Disposizioni in materia di federalismo municipale”.
Il Decreto prevede che “il relativo gettito sia destinato a finanziare interventi in materia di turismo, ivi compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, nonché interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali”.