Il gruppo consiliare di minoranza “Lista Vizzon”, legato all’ex sindaco Giorgio Vizzon, negli ultimi giorni del 2016, con un comunicato stampa, ha fatto presente il proprio dissenso per quella che ha definito una “colata di cemento” su Bibione.
La protesta è conseguente al consiglio comunale del 29.12.2016 che, si legge nel documento, ha approvato un progetto urbanistico proposto dall’Immobiliare Nettuno Spa che prevede la realizzazione a Bibione, alle spalle di via Lattea, di 290 nuove unità abitative ammobiliate (appartamenti) e 26 camere di albergo per complessivi 58.000 metri cubi.
Nel comunicato stampa, datato 29 dicembre 2016, relativo all “Accordo di programma del progetto strategico di interesse regionale “Riqualificazione e rilancio turistico di Bibione Est” ai sensi dell’art. 32 della L.R. 29/11/2001 n. 35 – ratifica.“, Vizzon motiva la propria protesta:
“Una colata di cemento non supportata in alcun modo da esigenze urbanistico-turistiche, soprattutto in un momento storico in cui le presenze sono in flessione e quindi in un periodo in cui bisognerebbe pensare alla riqualificazione dell’esistente.
Questo impattante provvedimento è stato fortemente sostenuto dal Sindaco, ritenendo la sussistenza di un rilevante interesse pubblico in quanto, a spese del soggetto attuatore, verranno realizzate una serie di opere accessorie all’edificato quali un Parco della Biodiversità, un nuovo tracciato del canale fognario VII^, la riqualificazione di via Lattea e la progettazione (per l’eventuale realizzazione con risorse pubbliche) del nuovo centro commerciale di Lido dei Pini.
Peccato che tutto questo bel progetto venga in parte eseguito a “scomputo oneri” e cioè sottraendo una parte del valore delle opere alle tasse che sarebbero state dovute al Comune, ottenendo così minori entrate da parte dell’Ente a vantaggio del costruttore.
In sede di approvazione della deliberazione il Gruppo Consiliare “LISTA VIZZON” ha poi consegnato un documento che segnalava presunte irregolarità in merito all’analisi delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e che altresì evidenziava come tale condizione risulterebbe così diretta a soddisfare un interesse particolare e non un interesse indifferenziato della collettività.
Infine dal provvedimento in questione è purtroppo scomparsa la destinazione urbanistica che avrebbe visto la realizzazione di 18.000 mc. di “residenza stabile” per i bibionesi.“