Dopo anni di pressioni da parte delle associazioni di naturisti, fra cui particolarmente attiva in Veneto è stata negli ultimi anni l’Associazione ANAA-SFKK (Associazione Naturista Alto Adige – Südtiroler Freikörperkultur), presieduta da Daniele Bertapelle, che già nel 2011, aveva ottenuto dal Comune di Jesolo la concessione per un anno di una parte della “Spiaggia del Mort”, la Regione Veneto, prima in Italia, ha una proposta di legge per regolamentare la pratica del nudismo in spiaggia.
Il naturismo è un movimento che si propone di promuovere un contatto diretto con la natura privo di artificiosità e convenzioni sociali attraverso uno stile di vita che vede il nudismo come logica conseguenza del proprio modo di essere interiore ed ha numerosi sostenitori in Europa con un fatturato stimato di circa 700 milioni di euro e circa 600 strutture.
Le richieste di spazi e strutture ricettive provenienti da associazioni naturiste e agenzie turistiche di tutto il mondo sono numerose e oltre che rappresentare per il Veneto una nuova forma di turismo potrebbe rappresentare un opportunità economica.
La proposta di legge è stato presentata dal consigliere regionale Andrea Bassi (Lega Nord) e sottoscritta da Dario Bond (Pdl) e Santino Bozza ed approvata dalla commissione regionale Turismo della Regione Veneto, presieduta da Vittorino Cenci e dovrebbe secondo i proponenti dare slancio al turismo, in particolare a quello naturista, un fenomeno sempre più diffuso sulla riviera veneta, le cui principali spiagge sono Bibione, Caorle e Jesolo.
Mi fa piacere che la regione Veneto abbia finalmente approvato un testo di legge sulla valorizzazione del turismo naturista.
Spero che questo permetta di lanciare ampiamente, a vantaggio di tutti, la pratica ed il turismo naturista anche in Italia e se eventualmente nascessero degli ostacoli con la nuova legge questi dovranno subito essere rimossi con una immediata modifica del testo in Consiglio regionale.
Io che fui il promotore della prima legge regionale sul naturismo in Emilia Romagna, approvata nel 2006 e sostenuta dall’ANER, mi auguro che, in particolare, l’ANAA SFKK VENETO non abbandoni il necessario lavoro che va fatto dopo il risultato ottenuto con l’approvazione e che non faccia come in Emilia Romagna dove occorreva poi fare informazione a tutti i comuni regionali su questa opportunità turistica e di rispetto civile per una minoranza ad iniziare dalle località maggiormente adatte e neppure si è reagito adeguatamente alla strumentale interpretazione antinaturista del sindaco Matteucci di Ravenna che diceva che la legge obbligava i servizi igienici mentre nel testo si parlava solo di servizi in generale senza alcun obbligo essendo scritto solo la parola “servizi”.
E perchè poi non ha interpretato il termine “servizi” con “servizi di ristoro”?
Finalmente un bel cartello che prevede e autorizza il naturismo! Hanno fatto molto bene ad approvare quella legge!