Pare che a causa della nuova norma antincendio, che prevede l’adeguamento degli impianti elettrici, dei sistemi di allarme, degli estintori, della segnaletica, della gestione e istruzioni di sicurezza, degli impianti di rilevazione e segnalazione incendi, della larghezza delle vie di uscita, della scala e della via di esodo a uso promiscuo, il 30% degli alberghi italiani sia a rischio chiusura.
L’allarme è stato lanciato dal deputato del Pdl, Sergio Pizzolante, facendo presente che se da un parte il decreto ministeriale firmato in questi giorni dal ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, concede una proroga al 2013, riconoscendo quindi che la normativa e gli adempimenti sono eccessivamente gravosi per le piccole strutture, dall’altra obbliga gli albergatori ad un forte ampliamento dei requisiti minimi entro 60 giorni, per poter accedere alla proroga.
“In un momento di crisi – ha dichiarato Pizzolante – alla vigilia della stagione estiva, in uno dei pochi settori che resiste alla crisi, noi riduciamo i posti letto o chiudiamo gli alberghi? Perché è questo ciò che succederà, con l’entrata in vigore del decreto.
I tecnici degli alberghi avranno 30 giorni di tempo per le verifiche di parte (impossibile espletarle in così poco tempo) e i tecnici dei Vigili del Fuoco avranno poi 60 giorni per decidere la riduzione di posti letto o, addirittura, la chiusura dell’attività, magari nei mesi di giugno/luglio con i clienti in albergo.
Questa deve essere l’ultima proroga, ma non si devono cambiare i requisiti minimi in corsa, senza concedere agli alberghi il tempo necessario per rimettersi in regola. Penso che sia ragionevole dare agli operatori 6 mesi di tempo per l’acquisizione dei nuovi requisiti minimi e accedere così all’ultima proroga.
In questo modo si salverebbe la stagione estiva, senza alterazioni sostanziali del processo che prevede la messa in regola delle strutture entro il 2013“.
Come è la situazione negli alberghi a Bibione ?