Il punto più contestato del “Redditometro“, il sistema ideato dall’Agenzia delle Entrate per misurare il reditto e trovare gli evasori fiscali, era che le spese complessive calcolate per valutare la congruità del reddito comprendevano anche delle voci di uscita calcolare sulle medie Istat.
In pratica, nel “Redditometro” c’erano delle spese annue “presunte” relative ad abbigliamento, alimentari, alberghi, ecc… basate solo su dati statistici.
Il Garante della privacy ha, recentemente, imposto un utilizzo più cauto dei dati prevedendo fra l’altro l’eliminazione delle spese presunte, fra cui i viaggi ed il nuovo calcolo basato solo sulle spese relative a transazioni certe.