Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha recentemente avanzato l’ipotesi di rivedere il tetto massimo per le transazioni in contanti attualmente in vigore e fissato a 1000 euro: “Certamente misure che rafforzano la tracciabilità sono importanti. E’ anche necessario prevedere una riduzione del ruolo del contante nei pagamenti. E’ un punto su cui l’Italia e’ ancora indietro e noi vogliamo intervenire”
Le reazioni non si sono fatte aspettare.
“Il collega Saccomanni ritiene di intervenire per ridurre l’uso del contante. – ha replicato su Twitter Angelino Alfano, Pdl, Ministro dell’Interno e vice Presidente del Consiglio – Noi la pensiamo all’opposto di lui. Occorre aumentare l’uso del contante e contrastare l’evasione consentendo di conservare scontrini e fatture e scaricare tutte le tasse. In America funziona e funzionerebbe anche qui.“.
“Alfano ha ragione. – ha dichiarato Maurizio Gasparri, Pdl, vicepresidente del Senato – Saccomanni dice delle sciocchezze. Ridurre ulteriormente l’uso del contante, piu’ di quanto non lo sia gia’, rischia solo di contrarre ulteriormente i consumi. Saccomanni parla da burocrate scollegato dalla realta’ e dimostra ancora una volta tutta la sua inadeguatezza. Magari anche per comprare un pacchetto di gomme vorrebbe si usasse la carta di credito. Non e’ certamente facendo le pulci ai pensionati o alle famiglie gia’ in grandissima difficolta’ che si contrasta l’evasione fiscale. Letta prenda atto di questa ennesima sciocchezza detta dal ministro dell’Economia e la smentisca.“.
“Per essere ad armi pari con i nostri competitor europei il limite dei mille euro in contanti non può essere abbassato – ha dichiarato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca -. Continueremo a combattere la nostra battaglia: la soglia va ripensata. Per stare al passo con gli altri Paesi europei e tenere testa alla sfida che lo scenario internazionale ci impone, bisognerebbe piuttosto alzare il tetto dei contanti a 3 mila euro, importo fissato in paesi come Francia e Spagna.
Una soluzione come quella prospettata dal ministro penalizzerebbe duramente i consumi dei cittadini e gli esercizi commerciali e frenerebbe di conseguenza il turismo, vero volano della nostra economia.
Dovremmo poter giocare la nostra partita su uno scacchiere, l’Europa, che si vale delle medesime regole. Al momento invece, l’Italia gioca con una zavorra che rischia di inficiare il rilancio e la crescita economica del nostro Paese.“.
Considerati l’entità media delle transazioni del settore turismo, anche a Bibione, ed il guadagno che ne deriva, l’attuazione di una tale misura certamente peserebbe in maniera rilevante sulle tasche degli operatori del settore che dovrebbero assorbire completamente i costi delle maggiori transazioni effettuate con i Pos da parte dei clienti.
La battaglia sull’uso del contante che già aveva creato malcontento e più volte contestata pare riaperta …