Nonostante la mancanza di dati ufficiali sull’andamento delle prenotazioni a Natale e Capodanno in Veneto, gli alberghi del comprensorio delle Terme Euganee (Montegrotto Terme ed Abano Terme) in Provincia di Padova, un idea di come è andata dalle loro parti ce l’hanno già.
“Nonostante il pienone – spiega Gianluca Bregolin, presidente dell’Associazione Albergatori Termali Abano Montegrotto – qualche stanza si riusciva ancora a trovare il 31 dicembre, seppur poche.
Il reale problema sta però nel fatto che le prenotazioni siano arrivate, per lo più, in prossimità della fine del mese e siano state di breve periodo. La data è stata di per sé infelice, cadendo il primo gennaio di domenica, e questo fatto ha ancor più incentivato le richieste per il solo fine settimana.
Grazie al nostro centro di prenotazioni alberghiere AbanomontegrottoSì abbiamo avuto modo di misurare un numero di richieste di molto inferiore agli anni appena trascorsi e, per l’appunto, una domanda riferita soprattutto al solo fine settimana, di certo non ad un periodo lungo di soggiorno o alle cure.
Al di là delle statistiche ufficiali, per avere un’impressione della tendenza negativa è stato sufficiente fare una passeggiata nelle zone pedonali, molto meno popolate degli anni scorsi. Purtroppo non sono state di certo queste festività a risollevare le sorti degli hotel termali, tanto più che i clienti sono stati più che mai particolarmente attenti al prezzo. Il turista che decide di regalarsi la vacanza termale di questi tempi lo fa con maggiore scrupolo, sceglie hotel di categoria e prezzo più basso, soggiorna meno notti, non fa le cure, si concede pochi extra e ricerca già prima di partire da casa un’offerta o un pacchetto preconfezionato che gli dia fin da subito l’idea di spesa che si troverà ad affrontare. Con queste modalità non c’è margine di guadagno”.
Il parere è condiviso anche da Mauro Voltolina, presidente del Consorzio Terme Euganee, che afferma: “La clientela è stata per lo più nazionale, a conferma del fatto che i turisti di lingua tedesca, che tanto continuiamo a corteggiare, fatichino a tornare alle terme anche nei periodi di festa”.
Per quanto riguarda invece l’Italia in generale, secondo Immobiliare.it (www.immobiliare.it), principale sito italiano del settore, che tramite i dati ricavati dal suo sito CaseVacanza.it, ha potuto tracciare un quadro preciso di queste ultime vacanze natalizie, la crisi dei consumi ha ormai colpito anche le vacanze (non è una novità …): prenotazioni in calo, esplosione di last minute e vacanze sempre più brevi sono un trend ormai consolidato. Il numero degli italiani, che rispetto al 2010, ha prenotato una vacanza di 14 giorni è infatti diminuito del 23%.
Il mercato del turismo, sempre secondo il sito, cerca di combattere in ogni modo il calo delle prenotazioni e le case vacanza, formula preferita da gran parte degli italiano, applicano sconti anche superiori al 30% per le prenotazioni last minute:
In Valle d’Aosta è La Thuile la località che applica gli sconti maggiori per la settimana di capodanno (590 € per un appartamento da 4 posti letto; -31% rispetto a prima di Natale), mentre in Piemonte gli affari migliori si possono fare a Bardonecchia (470€ ; -25%). In Lombardia il ribasso medio per il last minute è del 27%, ma a Livigno si arriva anche a superare il 30% (590€).
Anche la meta del lusso invernale per eccellenza, Cortina d’Ampezzo, si piega alla legge del last minute, ma in maniera contenuta e a fronte di una percentuale media di sconto che, in Veneto, arriva al 20%, Cortina si ferma a un -16%, rimanendo comunque cara (1.990€ a settimana per quattro persone).
Anche in Friuli Venezia Giulia si applicano ribassi medi del 20%, mentre in Alto Adige il turismo sciistico sembra tenere meglio; qui gli sconti non superano il 19% (Val di Fiemme).
Discorso opposto per il Trentino dove si applica uno sconto medio del 31% e in alcune località, Canazei, ad esempio, si arriva addirittura al 35%. Appena meglio a Madonna di Campiglio (34%).
“Lo scenario di incertezza economica, con vacanze di Natale strutturalmente più care – sottolinea Carlo Giordano, amministratore delegato di Gruppo Immobiliare.it – ad esempio a causa dei costi crescenti dei trasporti (benzine ed autostrade), dell’abbonamento giornaliero per lo sci e delle cene fuori casa, ci ha fatto ripensare a come trascorrere le vacanze invernali. Spesso è difficile parlare addirittura di settimana di vacanza e ci si limita a tre o quattro giorni a cavallo di Capodanno. E chiaramente la parola d’ordine, per molti, è risparmiare”.
La durata dei soggiorni sempre più breve e le prenotazioni all’ultimo momento in cerca del prezzo più basso, sono tendenze in aumento negli ultimi anni anche a Bibione ma i risultati di Capodanno esposti dall’autorevole sito e dagli albergatori padovani non sono per niente incorragianti per la stagione entrante.
Senza alcun dubbio, la crisi colpiti bilanci delle persone. Speriamo che la situazione diventerà più nei prossimi anni.