E’ partita domenica, da Piazzale Zenith a Bibione, l’iniziativa “Illegal no thanks”, voluta dall’amministrazione comunale di San Michele al Tagliamento, che ha riscontrato l’approvazione di tutte le associazioni di categoria, rappresentate dai rispettivi presidenti e direttori, nonché di numerosi turisti ed enti.
Alla manifestazione ha partecipato anche il parroco di Bibione, Don Andrea Vena, indossando anch’egli la t-shirt della manifestazione assieme agli altri partecipanti, il quale ha spiegato che “nell’ambito ecclesiastico si parla molto di carità, ma c’è il rischio di credere che acquistando dagli abusivi sia un atto di carità, che di fatto invece è illegale. Quindi dico no alla carità che non garantisce la giustizia».
“È una nuova idea per sensibilizzare chi acquista dai vu’ comprà – sostiene il sindaco di San Michele, Pasqualino Codognotto – cerchiamo così di lanciare il messaggio ai nostri turisti di non piegarsi all’illegalità”.
A fianco del primo cittadino hanno partecipato l’intera Giunta comunale, e circa un centinaio di “volontari”.
“La tolleranza è arrivata al limite – sostiene l’assessore comunale al commercio, Robertino Driusso – questo è un problema enorme, che segna tutte le località turistiche. Ora mandiamo un segnale forte agli acquirenti, così se non c’è domanda non ci sarà offerta”.
Marco Michielli, vice presidente della Confcommercio del Veneto dichiar che “è una iniziativa sacrosanta che va ripetuta per bloccare la gang del falsari, sfruttatori della povera gente”.
Naturalmente per tutta la mattinata, non si sono visti venditori abusivi.
Giusto non comprare merce da bancarelle o da ambulanti non autorizzati come anche non farsi fare i massaggi da persone non qualificate sulla spiaggia ma anche e’ vero che:
-prezzi negozi e bar uguali come se ci fosse una lobby che stabilisce i prezzi da attuare
– prezzi che variano da una misura all’altra con la scusa che dal 42 in poi sono infradito da uomo e non da donna come se una donna col 42 e’ un uomo e invece se quest’ultimo ha una 41 e’ una donna.Io la vedo discriminatoria;
– differenza di prezzo enorme su merci che io noto venendo a primi di luglio ed a fine agosto e un esempio un costume pagato 5 € a luglio ed arrivati a 10 € scontati ad agosto, stesa marca,stessa misura e stesso negozio;
-ultimo negozi che si dimenticano le tare o che bisogna richiedere piu’ volte lo scontrino e di dettagliare le voci non una cifra totale,
Lo so che sono cose piccole ma porterebbe all’eccellenza. Bibione.
Saluti da Giovanni uno che abita inprovincia di Milano che appena può viene a Bibione