A Bibione, fumare sotto l’ombrellone potrebbero presto diventare solo un ricordo.
Il Comune di San Michele al Tagliamento di cui Bibione fa parte, ha infatti intenzione di realizzare un ordinanza proprio per vietare sigarette e sigari in spiaggia, al fine di tutelare l’ambiente e la salute, sia dei fumatori che dei non fumatori.
L’ordinanza è fortemente voluta dalla località di Bibione, a causa delle continue lamentele dei turisti per la moltitudine di mozziconi che sporcano la spiaggia e per il fumo delle sigarette che spesso invade la spiaggia impedendo di apprezzare il profumo del mare.
L’iniziativa del divieto di fumo sulla spiaggia di Bibione ne farebbe un modello, affinché tutte le spiagge italiane siano un giorno smoking-free.
La speranza è infatti che si verifichi ciò che nel 2005, avvenne con la Legge Sirchia, quando venne posto un divieto di fumo in tutti i locali pubblici.
Inizialmente il divieto fu preso come una restrizione per i fumatori, ma a distanza di anni si può certamente affermare che la Legge fu un successo.
«Io credo che sia decisamente meglio assaporare il profumo del mare che quello di sigaretta o di sigaro. — spiega il vicesindaco di San Michele al Tagliamento, Gianni Carrer — Ogni estate registriamo lamentele dei turisti e credetemi, non sono fantasie. Per non parlare poi della scarsa educazione di molti tabagisti che in modo meccanico, e automatico, spengono il mozzicone nella sabbia e lo abbandonano dov’è. Così facendo inquinano l’ambiente, mancano di rispetto con chi non fuma e si rischia che qualcuno possa farsi del male se calpesta una sigaretta non spenta».
Gli studi dicono che i tabagisti in Italia sono circa 13 milioni e fumano in media 15 sigarette al giorno.
Se si considera che ogni anno Bibione registra quasi sei milioni di presenze turistiche e che Il filtro di una sigaretta impiega da uno a cinque anni per diventare biodegradabile il fenomeno emerge in tutta la sua grandezza e si capisce quanto sia importante il divieto di fumo per tutelare l’ambiente.
un rapporto del Programma Onu per l’Ambiente (Unep), relativo alle spiagge italiane, conferma che il 27% dei rifiuti raccolti nel Mediterraneo è costituito da «cicche» di sigarette e prodotti correlati, come accendini e pacchetti vuoti pertanto ridurre il vizio del fumo attraverso un divieto non può far altro che migliorare questa drammatica situazione.
Sul malcostume di abbandonare i mozziconi sulla sabbia, fenomeno noto in tutto il litorale veneto, ogni località balneare ha adottato diversi sistemi e regole.
A Jesolo la Federconsorzi aderirà anche quest’anno campagna nazionale «Ma il mare non vale una cicca? » con la distribuzione gratuita il 6 e 7 agosto, di posaceneri in spiaggia.
Caorle nel 2010 aveva installato bidoncini a forma di sigaretta e fissato 5 mila posacenere sotto gli ombrelloni. I posacenerei sono stati rubati e i mozziconi sulla sabbia persistono.
La situazione è migliore al Lido di Venezia, dove lo stabilimento Miramare da 5 anni distribuisce coni in plastica per raccogliere i mozziconi e qui i tabagisti sono più virtuosi; stesso esempio anche nei rinomati stabilimenti balneari degli hotel Excelsior, Des Bains e Quattro Fontane, dove la distribuzione di posaceneri ha sortito effetti altrettanto positivi.